Domenighetti e la Sezione sanitaria
Gianfranco Domenighetti, conclusi gli studi in economia all’Università di Friborgo, è stato assunto nel 1969 dal Dipartimento delle opere sociali (oggi DSS) dove ha diretto la Sezione sanitaria fino al 2007.
Nella sua veste di capo della Sezione sanitaria ha da subito indirizzato le proprie attività a indagare i meccanismi del mercato sanitario e a elaborare, sulla base di indicatori sanitari, sociali ed economici – che talvolta ha contribuito a forgiare – strategie e azioni di informazione, di prevenzione e di promozione della salute. Un particolare obiettivo di questa attività è stato quello di migliorare le competenze del cittadino-consumatore di fronte al sistema sanitario (empowerment) favorendo nel contempo un accesso più equo e consapevole alle prestazioni e ai servizi. Parallelamente è stato il promotore negli anni ottanta delle prime campagne in Svizzera volte a combattere i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, con campagne che sono rimaste nella memoria della popolazione ticinese quali “Se nuoti ne grassi sei fritto” o “Il piatto della salute”
Alla ricerca dei veri determinanti della salute, una particolare attenzione è stata così riservata dall’equipe di collaboratori e colleghi da lui diretta a quei fattori legati all’ambiente fisico, economico e sociale che influiscono maggiormente sulla salute.
È allora emersa la necessità di mettere in atto, anche a livello cantonale, un’azione multisettoriale di sostegno ad un ambiente eco-socio-economico favorevole alla salute e di porre l’intervento intersettoriale tra gli obiettivi prioritari della politica sanitaria.
In questa prospettiva, la Sezione sanitaria ha elaborato periodicamente studi volti a monitorare lo stato di salute della popolazione ticinese e ha promosso ricerche sui determinanti della salute, sui consumi di cure e prestazioni, sulla relazione medico-paziente e, più in generale, nell’ambito dell’economia sanitaria.
Al centro delle riflessioni in questo ambito, è emersa tutta la problematica della medicalizzazione della società, in particolare della sovramedicalizzazione che ha visto Gianfranco Domenighetti protagonista assoluto in Svizzera, ma anche fuori dai confini nazionali, a denunciare le cause e gli effetti perversi di una politica sanitaria fondata sull’offerta di prestazioni sanitarie spesso inutili.
A questo proposito, era esemplare il modo schietto ed efficace con il quale Domenighetti spiegava come “Un tempo le persone chiedevano di essere curate perché si sentivano ammalate; oggigiorno si incoraggiano le persone soggettivamente sane a sottoporsi a tutta una serie di esami diagnostici preventivi per rassicurarle di non essere «ammalate».
Con tutte le conseguenze del caso a livello individuale e collettivo, sanitario e sociale.
Concludendo, non possiamo fare a meno di citare come Domenighetti giudicava la sequela di test genetici in arrivo sul mercato, parafrasando il cavalier Rinaldo nell’Orlando furioso dell’Ariosto che, invitato a “testare” la fedeltà della propria moglie, rispondeva: «Ben sarebbe folle chi quel che non vorria trovar, cercasse”.
La saggezza è intemporale.
Antoine Casabianca
già capo dell’Ufficio di promozione e valutazione sanitaria della Sezione sanitaria